L’aumento è in gran parte dovuto ad un
accrescimento dell’utilizzo di animali geneti
camente modificati, una “moda” che sembra essere sempre più prepotente nella comunità scientifica mondiale
La notizia arriva proprio nel momento in cui
gli
norme UE in merito alla sperimentazione siano, di fatto,
fortemente peggiorative per gli animali utilizzati come
cavie in laboratorio. Voci di corridoio mormorano, ormai
da mesi, che molte di queste direttive verranno utilizzate
tout court anche in Inghilterra.
Nel 2010 nella sola Gran Bretagna sono stati praticati
oltre 3 milioni e 700 mila esperimenti sugli animali: circa
105 mila in più rispetto all’anno precedente.
Le statistiche mostrano che gli allevamenti finalizzati
alla produzione di creature non umane geneticamente
modificate e “mutanti pericolosi” (ossia animali con
difetti genetici potenzialmente pericolosi) sono passati
da 87 mila a un milione e 600 mila esperimenti nell’arco
di un solo anno.
In particolare, sembrano preponderanti gli esperimenti
atti a creare un ibrido tra topi e pesci (aumento
percentuale del 6%).
Se il numero degli animali geneticamente modificati
viene escluso dalle statistiche, il totale delle procedure
è comunque aumentato di 18,000 esperimenti, per un
totale di 2,10 milioni di test.
Il ministro Lynn Featherstone rilascia, in proposito, un
commento da brividi: “Le statistiche rese pubbliche
oggi mostrano, una volta di più, gli importanti progressi
portati a compimento nel Paese al fine di garantire agli
animali utilizzati i più alti standard di protezione. Il
Regno Unito vanta uno dei sistemi più rigorosi al
mondo quando si tratta di regolazione dei test sugli
animali da laboratorio”.
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