Essere usati come cavie senza saperlo. È ciò che sarebbe accaduto a circa cinquantamila pazienti ricoverati in seicento ospedali della Germania dell’Est, la DDR, negli anni Ottanta. A rivelarlo il settimanale tedesco Der Spiegel che cita, tra le fonti, atti del ministero della Sanità di allora e della Stasi. I test sarebbero stati commissionati dalle maggiori farmaceutiche occidentali e pagati profumatamente.
“Mostra – spiega Roland Jahn, commissario per gli archivi della Stasi – che la Repubblica Democratica tedesca, volendo valuta straniera, non pensava agli effetti sui pazienti. E che il ministero per la Sicurezza di Stato (la Stasi) monitorava questo commercio che portava valuta straniera facendo in modo che nessuno potesse disturbare quegli affari”.
Ai pazienti venivano somministrati farmaci ancora in fase di sperimentazione. Cinquanta le ditte farmaceutiche che avrebbero dato in appalto, tra il 1983 e il 1989, almeno 165 studi, pagando fino a 860mila marchi occidentali (circa 440mila euro). Le aziende negano sostenendo che a tutte le persone veniva fatto firmare preventivamente un consenso informato.
fonte : http://it.euronews.com/2013/05/13/germania-scoppia-lo-scandalo-delle-farmaceutiche-nella-ddr/
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