La Gran Bretagna era stata la prima nazione a regolamentare la vivisezione allo scopo di limitarla drasticamente, istituendo l'obbligo di un'esplicita autorizzazione per ogni singolo esperimento e la pubblicazione annuale da parte del governo dei relativi dati. Nel 1876, anno in cui tale legislazione fu varata, il numero degli esperimenti di vivisezione era stato stimato tra 300 e 800.
Da allora, gli esperimenti dichiarati "indispensabili" dai vivisettori inglesi e ufficialmente autorizzati non hanno cessato di crescere ogni anno, fino a raggiungere nel 1973, per mano di 16.759 ricercatori (che rappresentavano appena lo 0,002% della popolazione), la cifra di 5.363.641, dei quali P85%, quasi 5 milioni, compiuti senza alcuna anestesia.
Degli animali anestetizzati, solo il 3% venne soppresso prima di riprendere conoscenza e ricominciare a soffrire.
Per quanto sbalorditive, queste cifre sono modeste a confronto con quelle americane e giapponesi. Secondo una stima dell’Università di Rutgers, New Jersey, nel 1971 vennero "sacrificati" negli Stati Uniti 85.283 scimmie antropoidi, 46.624 maiali, 22.961 capre, circa 190.000 tartarughe, 500.000 cani, 700.000 conigli, 200.000 gatti, da 15 a 20 milioni di rane e 45 milioni di topi. Ancora una volta le cifre riferite, per quanto terrificanti, peccano probabilmente di modestia, dato che uno solo dei vari allevamenti americani si era vantato di avere fornito 220 milioni di topi ai laboratori nel corso di un anno.
E nonostante l'impiego sempre crescente di mezzi sostitutivi che si rivelano superiori, il numero di animali sacrificati ai profitti di grossi complessi industriali e alla follia sperimentatrice di un piccolo branco di vivisettori universitari o privati continua a crescere su scala mondiale al ritmo del 5% l'anno.
Queste le cifre. Il fenomeno richiede una spiegazione.
Un secolo fa, quando i popoli si entusiasmavano per le grandi scoperte e invenzioni che stavano modificando la faccia del mondo — per il meglio, come ancora si sperava — la maggioranza degli uomini poteva anche credere nei dogmi bernardiani, nonostante le vibranti confutazioni di alcuni dei più grandi medici e scienziati che già ne avevano denunciato l'assurdità.
Oggi, la falsità di quei dogmi è comprovata ad oltranza: ma nel frattempo i vivisezionisti hanno a mano a mano modificato le loro argomentazioni, così come Claude Bernard modificava le sue per mascherare i propri continui fallimenti.
Ormai i "ricercatori" ammettono che non si può sperimentare sugli esseri viventi esattamente come sulla materia inerte e che l'animale non reagisce sempre come l'uomo; ma aggiungono che ciò rende necessaria un'intensificazione della vivisezione («dateci maggiori sussidi, per il bene dei vostri figli»); sicché la dottrina bernardiana si trova oggi altrettanto fermamente installata come lo era il galenismo nel periodo del precedente oscurantismo.
Una delle spiegazioni — un'altra importante è il guadagno — del perché la medicina ufficiale odierna non riconosce di avere sbagliato strada l'ha fornita lo stesso Claude Bernard: «L'uomo è sempre incline ad accettare come una verità assoluta ciò che gli è stato insegnato». (Médecine, p. 214.)
La prassi vivisezionista varia da nazione a nazione. Quel che non varia sono le sofferenze degli animali, l'insensibilità dei vivisettori, la carenza delle leggi, l'esclusione del pubblico, e l'indifferenza delle autorità e dei grandi mezzi d'informazione.
Negli Stati Uniti la situazione è più grave che altrove in quanto lì esiste libertà completa di vivisezione. La si pratica fin dalle classi elementari, i mezzi finanziari si sprecano, e pertanto anche il numero di animali sacrificati è di gran lunga superiore che altrove.
Sebbene esistano leggi severe contro il maltrattamento di animali, la cosiddetta Science — termine che ora significa sempre "la ricerca scientifica" — ne è esente. Chi bastona un cavallo rischia la prigione per "maltrattamenti". Ma chi vuole scoprire sotto il pretesto della "ricerca scientifica" quante bastonate occorrono per ammazzare un cavallo, può impunemente bastonare a morte cento cavalli, perché ciò è Science.
Fonte: Imperatrice Nuda
il trattato che per primo ha smascherato i crimini degli stabulari:
- http://www.dmi.unipg.it/~mamone/sci-dem/nuocontri_1/ruesch_IN.pdf
- http://www.hansruesch.net/articoli/Imperatrice%20Nuda%20(1976).pdf
Da allora, gli esperimenti dichiarati "indispensabili" dai vivisettori inglesi e ufficialmente autorizzati non hanno cessato di crescere ogni anno, fino a raggiungere nel 1973, per mano di 16.759 ricercatori (che rappresentavano appena lo 0,002% della popolazione), la cifra di 5.363.641, dei quali P85%, quasi 5 milioni, compiuti senza alcuna anestesia.
Degli animali anestetizzati, solo il 3% venne soppresso prima di riprendere conoscenza e ricominciare a soffrire.
Per quanto sbalorditive, queste cifre sono modeste a confronto con quelle americane e giapponesi. Secondo una stima dell’Università di Rutgers, New Jersey, nel 1971 vennero "sacrificati" negli Stati Uniti 85.283 scimmie antropoidi, 46.624 maiali, 22.961 capre, circa 190.000 tartarughe, 500.000 cani, 700.000 conigli, 200.000 gatti, da 15 a 20 milioni di rane e 45 milioni di topi. Ancora una volta le cifre riferite, per quanto terrificanti, peccano probabilmente di modestia, dato che uno solo dei vari allevamenti americani si era vantato di avere fornito 220 milioni di topi ai laboratori nel corso di un anno.
E nonostante l'impiego sempre crescente di mezzi sostitutivi che si rivelano superiori, il numero di animali sacrificati ai profitti di grossi complessi industriali e alla follia sperimentatrice di un piccolo branco di vivisettori universitari o privati continua a crescere su scala mondiale al ritmo del 5% l'anno.
Queste le cifre. Il fenomeno richiede una spiegazione.
Un secolo fa, quando i popoli si entusiasmavano per le grandi scoperte e invenzioni che stavano modificando la faccia del mondo — per il meglio, come ancora si sperava — la maggioranza degli uomini poteva anche credere nei dogmi bernardiani, nonostante le vibranti confutazioni di alcuni dei più grandi medici e scienziati che già ne avevano denunciato l'assurdità.
Oggi, la falsità di quei dogmi è comprovata ad oltranza: ma nel frattempo i vivisezionisti hanno a mano a mano modificato le loro argomentazioni, così come Claude Bernard modificava le sue per mascherare i propri continui fallimenti.
Ormai i "ricercatori" ammettono che non si può sperimentare sugli esseri viventi esattamente come sulla materia inerte e che l'animale non reagisce sempre come l'uomo; ma aggiungono che ciò rende necessaria un'intensificazione della vivisezione («dateci maggiori sussidi, per il bene dei vostri figli»); sicché la dottrina bernardiana si trova oggi altrettanto fermamente installata come lo era il galenismo nel periodo del precedente oscurantismo.
Una delle spiegazioni — un'altra importante è il guadagno — del perché la medicina ufficiale odierna non riconosce di avere sbagliato strada l'ha fornita lo stesso Claude Bernard: «L'uomo è sempre incline ad accettare come una verità assoluta ciò che gli è stato insegnato». (Médecine, p. 214.)
La prassi vivisezionista varia da nazione a nazione. Quel che non varia sono le sofferenze degli animali, l'insensibilità dei vivisettori, la carenza delle leggi, l'esclusione del pubblico, e l'indifferenza delle autorità e dei grandi mezzi d'informazione.
Negli Stati Uniti la situazione è più grave che altrove in quanto lì esiste libertà completa di vivisezione. La si pratica fin dalle classi elementari, i mezzi finanziari si sprecano, e pertanto anche il numero di animali sacrificati è di gran lunga superiore che altrove.
Sebbene esistano leggi severe contro il maltrattamento di animali, la cosiddetta Science — termine che ora significa sempre "la ricerca scientifica" — ne è esente. Chi bastona un cavallo rischia la prigione per "maltrattamenti". Ma chi vuole scoprire sotto il pretesto della "ricerca scientifica" quante bastonate occorrono per ammazzare un cavallo, può impunemente bastonare a morte cento cavalli, perché ciò è Science.
Fonte: Imperatrice Nuda
il trattato che per primo ha smascherato i crimini degli stabulari:
- http://www.dmi.unipg.it/~mamone/sci-dem/nuocontri_1/ruesch_IN.pdf
- http://www.hansruesch.net/articoli/Imperatrice%20Nuda%20(1976).pdf
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